FAQ/Glossario
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Che cosa è la cessione del quinto dello stipendio/pensione?
La cessione del quinto dello stipendio/pensione è un prestito personale destinato esclusivamente ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati) ed ai pensionati (cedenti), che prevede una particolare modalità di rimborso rateale attraverso la cessione “pro-solvendo” mensile del proprio stipendio/pensione, nei limiti di un quinto dello stesso e per un periodo massimo di 120 mesi. Il suddetto rimborso è effettuato mediante trattenute mensili sulla busta paga o sulla pensione dal datore di lavoro/ente pensionistico (ceduto) che le versa direttamente al finanziatore (cessionario). I prestiti personali contro cessione del quinto dello stipendio/pensione prevedono, obbligatoriamente per legge e per l’intera durata del piano di ammortamento, la sottoscrizione di contratti assicurativi a garanzia del debito contratto nel caso del verificarsi dell’evento morte o perdita dell’impiego (copertura rischio vita e rischio impiego). La cessione del quinto è disciplinata dal D.P.R. n.180 del 5 gennaio 1950 e dal relativo regolamento attuativo D.P.R. n. 895 del 28 luglio 1950 – e successive modifiche ed integrazioni – nonché dal Codice Civile.
Per tale tipologia di prestito trova applicazione la normativa sul “Credito ai Consumatori”.
Che cos’è la delegazione di pagamento?
La delegazione di pagamento è un prestito personale, destinato ai lavoratori dipendenti, che prevede una particolare modalità di rimborso rateale mediante trattenute mensili di quote dello stipendio che il datore di lavoro provvede a versare direttamente al finanziatore (delegatario) in forza del mandato irrevocabile conferito dal cliente (delegante) ai sensi e per gli effetti previsti dagli artt.1269 e 1723, 2° comma c.c. La delegazione di pagamento, per avere efficacia, deve essere accettata per iscritto dal datore di lavoro, solitamente attraverso un atto di benestare. Il prestito personale contro delegazione di pagamento, assimilato alla cessione del quinto dello stipendio, prevede l’attivazione di polizze assicurative a garanzia del debito contratto e per l’intera durata del piano di ammortamento del prestito, la sottoscrizione di contratti assicurativi a garanzia del debito contratto nel caso del verificarsi dell’evento morte o perdita dell’impiego (copertura rischio vita e rischio impiego).
Per tale tipologia di prestito trova applicazione il Codice Civile, le circolari ministeriali e la normativa sul “Credito ai Consumatori”.
Posso richiedere un prestito tramite la Cessione del Quinto anche se non ho garanzie da offrire?
Si, la rata viene trattenuta direttamente in busta paga/pensione dal datore di lavoro/ente previdenziale e non serve, quindi, altra garanzia reale o personale oltre al proprio lavoro come dipendente o alla propria pensione, nel presupposto che vi sia capienza per effettuare la trattenuta.
Devo fornire una motivazione per la concessione del prestito mediante cessione del quinto?
No. Non viene richiesta una motivazione sulla richiesta di prestito, se non per verifiche attinenti il rispetto della normativa sull’Antiriciclaggio.
Sono un lavoratore dipendente di un’azienda privata, posso richiedere la cessione del quinto/delegazione di pagamento?
Si. Il DPR n. 180/1950, che regola l’istituto della cessione del quinto, nasce come disciplina dettata originariamente per il settore delle amministrazioni pubbliche, tuttavia la Legge Finanziaria per il 2005 (Legge 30 dicembre 2004 n. 311) ne ha esteso l’applicabilità anche ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati.
Sono un medico libero professionista, non percettore di stipendio e legato alla A.S.L. da un rapporto di convenzione posso richiedere un prestito?
Dipende dal tipo di rapporto di lavoro che la lega alla A.S.L.
Mentre non rientrano nell’operatività di prestichiaro.it le operazioni di prestito a mezzo cessione del quinto e delegazione di pagamento ai professionisti non percettori di stipendio operanti in convenzione con amministrazioni pubbliche, se la natura del rapporto che lega il medico al Servizio Sanitario Nazionale si configura come rapporto c.d. di parasubordinazione ex art. 409, c.3, del c.p.c. e, l’interessato percepisce dunque compensi aventi carattere certo e continuativo, con l’osservanza di orari di lavoro, ecc., è possibile richiedere prestiti contro cessione del quinto e di delegazioni di pagamento; la durata del prestito non può, comunque, eccedere il periodo di tempo che, al momento dell’operazione, deve ancora trascorrere per la scadenza del contratto in corso.
Quali documenti devo presentare per richiedere la cessione del quinto o la delegazione di pagamento?
All’atto della richiesta di una cessione del V dello stipendio deve essere presentata la seguente documentazione:
- Documento d’Identità in corso di validità;
- Codice Fiscale o Tessera Sanitaria in corso di validità;
- Ultimo Cedolino di Stipendio se lavoratore dipendente presso amministrazione pubblica/statale, oppure ultimi 3 Cedolini di Stipendio se lavoratore dipendente presso amministrazione privata/parapubblica;
- Certificato di Stipendio e/o Attestato di Servizio;
- CUD.
Nel caso si tratti di un pensionato:
- Documento d’Identità in corso di validità;
- Codice Fiscale o Tessera Sanitaria in corso di valifità;
- Certificato di Pensione;
- Certificato di Quota Cedibile;
- CUD.
La rata e il tasso di interesse saranno costanti per tutta la durata del prestito?
Sì, l’ammontare della rata mensile e il tasso di interesse rimarranno costanti per tutta la durata del prestito.
Qual è l’importo massimo che posso richiedere?
L’importo massimo viene determinato valutando diverse caratteristiche del richiedente quali età, anzianità di servizio, importo della retribuzione mensile, durata desiderata, tfr maturato.
Perchè occorre una polizza assicurativa?
La polizza assicurativa è obbligatoria per legge e copre i rischi vita e perdita dell’impiego.
Posso ottenere il prestito contro cessione del quinto dello stipendio/pensione anche in presenza di altri prestiti, protesti e/o pignoramenti?
Si. Il prestito, regolato dal D.R.P. 180/50 può essere concesso anche in presenza di protesti, pignoramenti ed altri prestiti purché l’importo complessivo sia nel rispetto dei limiti di cumulo previsti dalla normativa.
Le amministrazioni di società pubbliche o private possono rifiutarsi di rilasciare il benestare per la cessione del quinto dello stipendio?
No. La facoltà di cedere la propria retribuzione costituisce un diritto indisponibile del dipendente, sia pubblico che privato, che non necessita dell’assenso da parte del datore di lavoro.
Con riguardo alla delegazione di pagamento, si precisa, invece, che per avere efficacia, la stessa deve essere accettata per iscritto dal datore di lavoro.
Con che modalità avviene l’erogazione del prestito?
L’ente finanziatore provvede all’erogazione del credito mediante bonifico bancario ovvero tramite l’emissione di assegni circolari intestati al cliente.